Lettera del vescovo Soddu alla comunità ecclesiale in preparazione al Giubileo

Carissimi fratelli e sorelle nella fede in Gesù, vi saluto con affetto fraterno e paterno insieme.

Mentre è davanti a noi il periodo estivo, vorrei spingere la mia attenzione verso l’orizzonte temporale segnato dall’alba dell’Anno Giubilare e permettermi di segnalare alcuni spunti-presupposti affinché l’”Anno di Misericordia” non capiti all’improvviso e trascorra invano oppure, pur celebrandolo, sia ridotto alla stregua delle cose da fare o, peggio ancora, da subire.

Come prima cosa credo sia importante prendere consapevolezza che non potremmo essere pellegrini e portatori di speranza se al nostro interno, ossia nella nostra vita personale, sociale, comunitaria ed ecclesiale non facciamo tutto il possibile per intraprendere la “via sublime della carità” ben delineata da san Paolo a conclusione del capitolo 12 della prima lettera ai Corinti e conseguente capitolo 13 (1 Cor 12, 31; 13,1 ss), riverbero del genuino e radicale discorso evangelico: «Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna» (Mt 18,8-9).

Perciò:

  • Il tempo in attesa dell’inaugurazione dell’Anno Santo sia vissuto da tutti come opportunità per predisporsi ad accogliere la Misericordia del Signore attraverso l’esercizio di una speciale beatitudine, da concretizzare operativamente entro il contesto dei rapporti interpersonali, secondo le parole di Gesù: «Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia» (Mt 5,7).
  • La speranza cristiana, motivo guida dell’Anno Giubilare, avendo sorgente, fondamento e ragione nello Spirito Santo attraverso il quale riceviamo l’amore di Dio (Rm 5,5), non potrà essere per noi autentica se non rimaniamo aperti e disponibili allo stesso Spirito, il quale spesso manifesta la sua azione con metodi e dinamiche differenti dalle idee personali di ciascuno.
  • Per tutto questo sarà necessaria la massima e totale disponibilità e umiltà davanti a Dio e tra di noi. Diversamente correremo il rischio di perdere e quindi sprecare l’abbondanza di grazia che ancora oggi il Signore elargisce a tutti. La Beata Vergine Maria, madre della Chiesa e sua perfetta immagine, sia per noi il modello da imitare e da invocare nella preghiera.
  • Sarà infine opportuno e urgente annunciare ai lontani, agli sfiduciati, a tutti coloro che per un motivo o per un altro si sentono abbandonati, che con il Giubileo si ha la felice opportunità di acquisire una vita nuova.

Nell’augurarvi buon tempo estivo, affido questi pensieri alla vostra attenzione e alla vostra preghiera affinché «la forza della speranza possa riempire il nostro presente, nell’attesa fiduciosa del ritorno del Signore Gesù Cristo» (papa Francesco, Spes non confundit).

+ Francesco Antonio Soddu