Missione – notizie sulla scuola di formazione professionale di Ntambue e sulla guerra in atto tra Congo e Ruanda

Al termine del percorso di formazione di cinque anni presso la scuola di formazioen professionale di Ntambue, dieci alunne in questi giorni sono impegnate con l’esame di Stato nella discussione eredazione dell’elaborato finale e con la pratica professionale di 5 giorni (nella foto con la ministra dell’Educazione del Congo). La scuola è stata realizzata con il contributo della diocesi di Terni-Narni-Amelia tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del 2000 grazie all’opera dei missionari don Fernando, Don Maurizio, don Edmund, don Leopoldo e don Sergio che negli anni si sono succeduti nella missione. Sono le notizie che invia Agnese da Ntambue chiedendo preghiere perchè Gesù assista loro con la forza dello Spirito Santo.
Putroppo non ci sono solo queste belle notizie ma anche quelle di una guerra che continua ormai da quasi 20 anni.
Scrive Agnese: “Pregate per il Congo, c’è la guerra fra Congo e Ruanda, paese vicino al confine dell’est. I soldati dell’esercito ruandese, la settimana scorsa, hanno attaccato di nuovo i civili, hanno ucciso più di 60 persone, attaccato il posto dell’ONU e il nostro esercito. Anche il nostro esercito e l’ONU, hanno attaccato loro, è scoppiata la guerra. Siamo circondati dai militari, non si sa come sarà. Sappiamo che c’è Dio che è al di là di tutto e chiedo a tutti voi la preghiera perché la guerra finisca e ci sia la via della pace.
Il Ruanda ci fa la guerra per la ricchezza mineraria che abbiamo in Congo. Il Ruanda, in quanto paese vicino, si é fatto amico di multinazionali grandi, terroristi e jadisti…ha creato i piccoli sentieri, ponti, vie sotterranee e terrene, aeroporti nel nostro Congo per rubare i nostri minerali e poi venderli a loro. Il male è che quando entrano per scavare, ammazzano la gente, poi la zona è libera e approfittano per prendere i minerali, come vogliono. E’ triste per i 15 milioni dei Congolesi morti, per questa guerra, perché hanno le armi.
E noi Congolesi, moriamo e soffriamo cosi. Chiediamo la Preghiera, che Dio ci aiuti. Abbiamo la ricchezza e siamo i più poveri del mondo, che Dio ci ascolti e asciughi le nostre lacrime”.