Festa solenne e molto partecipata a Narni in onore del patrono san Giovenale. In una cattedrale gremita di fedeli di ogni età, il vescovo Giuseppe Piemontese ha presieduto il solenne pontificale concelebrato con i sacerdoti della vicaria di Narni, con il vicario episcopale per la pastorale don Piergiorgio Brodoloni, i canonici del Capitolo della cattedrale di Narni, e alla presenza del prefetto di Terni Paolo De Biagi, del Questore di Terni Antonino Messineo, del sindaco di Narni Francesco De Rebotti, dei sindaci del comprensorio narnese e delle autorità militari provinciali, dei rappresentanti dei terzieri e del corteo storico in costume d’epoca, dei ragazzi del catechismo. La messa è stata animata dalla corale di Narni.
Una celebrazione che rinnova la grande devozione dei narnesi per il patrono della città e il messaggio di solidarietà, unità e amore di san Giovenale. Forte è stato il richiamo del vescovo Piemontese alla concordia e rispetto nella chiesa, nella società civile, in un cammino di fede verso la santità nella quotidianità della vita sull’esempio di san Giovenale, defensor civitatis, pastore che si prende cura di tutto il popolo e che invita ad essere testimoni cristiani nel mondo di oggi: «La cattedrale gremita non manifesta solo la devozione per il santo patrono – ha detto il vescovo Piemontese nell’omelia – ma rinnova l’unione dell’antico e valoroso popolo narnese, credente e devoto, il rafforzamento della identità cittadina, che ha le sue radici nell’azione civile e pastorale del santo vescovo Giovenale, nelle tradizioni cristallizzate negli statuti cittadini e nelle consuetudini, che vengono rinnovate per l’impegno e la dedizione di tanti narnesi veraci e generosi. Questa comunità cristiana ha sperimentato nella storia ed anche oggi il patrocinio e la protezione di san Giovenale. Molti di noi, singoli e famiglie, hanno compiuto il gesto devoto di accendere un cero di ringraziamento sulla tomba del santo per la vicinanza sperimentata di san Giovenale. Siamo fieri ed orgogliosi di essere della sua stirpe e famiglia. Ma ciò non basta. Non è sufficiente una preghiera fugace, un cero devoto, un passare veloce accanto alla tomba del Santo. Sono segni di una devozione, ma che devono tramutarsi in espressione di una ben più profonda adesione ai valori e agli insegnamenti di san Giovenale: il Vangelo come norma di vita, che porta anche noi ad essere santi».
«Il messaggio di san Giovenale di quest’anno – ha concluso il vescovo – ci viene ricordato da Papa Francesco: possiamo trovare serenità, benessere, vera gioia nella ricerca della santità, in una vita santa».
Ed infine l’augurio di padre Piemontese alla comunità narnese e alla città: «Ognuno, secondo le proprie responsabilità competenze possa guidare il popolo che gli è affidato, proteggendolo dagli innumerevoli lupi rapaci. Che ciascuno di voi, l’intera città e la comunità cristiana, alla scuola di san Giovenale possa sperimentare la concordia e la gioia, riservata a coloro che si sforzano di diventare santi, discepoli di Gesù».
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Al termine della celebrazione è seguita una breve processione, interrotta dalla pioggia, per le vie del centro di Narni con il busto di san Giovenale, accompagnato dalla rappresentanza del corteo storico in costume d’epoca, dai sacerdoti della forania di Narni, dai cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dalle autorità cittadine e fedeli. Al rientro nella con cattedrale per la benedizione finale il vescovo Piemontese ha rivolto il suo augurio alla città: «Esprimo l’auspicio che la partecipazione alla festa, diventi sempre più espressione di fede in Dio, di impegno per la pace e la concordia tra i cittadini, di gioia per tutti e di devozione verso san Giovenale, pastore della chiesa, successore degli apostoli, testimone di Gesù Risorto».