Ordinazione diaconi permanenti – 11 giugno 2016

Cari fratelli e sorelle,
viviamo un momento di festa e di ringraziamento al Signore buon pastore che continuamente chiama uomini e donne a seguirlo e a servirlo. Oggi ha chiamato questi due fratelli, Luigi e Michele. Hanno risposto di sì. Tutti noi ora invochiamo su di loro il dono dello Spirito Santo perché li sostenga in questo ministero e nel lavoro nella vigna del Signore, nella chiesa e nel mondo.
Voi Luigi e Michele siete già consacrati a Dio nel battesimo e oggi Gesù vi chiama nuovamente a conformarvi a Lui, servi, diaconi di Cristo e della Chiesa. Il diacono è un fedele, battezzato chiamato a partecipare del sacerdozio di Cristo nel primo grado del sacramento dell’Ordine. “Il figlio dell’uomo – dice Gesù – è venuto per servire e dare la vita per gli uomini”. E questo è il riferimento che dovrete avere sempre davanti alla vostra mente e al vostro cuore. Nella parola servizio sta il senso del diaconato. Non un’elevazione speciale, ma presentare Gesù come servitore, sforzandosi di conformarsi a Lui che è venuto per dare la vita per noi. Questo ministero o servizio nella chiesa si è configurato in vari modi, ma ha conservato sempre la natura di chi serve, aiuta gli altri, specie i poveri, a vivere come i discepoli del Signore nella dignità e nell’amore. La vostra è una risposta d’amore, innanzitutto verso Gesù, poi verso gli uomini riconosciuti fratelli in Gesù. E voi in questo servizio sarete impegnati in maniera ufficiale a nome vostro e a nome della Chiesa. A Gesù, che vi ha incontrato, vi ha amato e vi ha scelto e che vi invia, voi volete rispondere con il sì che nasce dall’amore, che si esprime nell’amore del servizio. In questo rispondendo alla vostra vocazione ritroverete la felicità. Come si manifesta e si svolge il servizio del diaconato? Egli sarà di aiuto al vescovo e al suo presbiterio, nel ministero della Parola, in quello dell’altare e della carità. Innanzitutto il mistero della Parola, cioè esortare, istruire nella dottrina di Cristo i fedeli e quanti sono alla ricerca della fede, guidare le preghiere, amministrare il battesimo, assistere e benedire il matrimonio, portare il viatico ai moribondi, presiedere il rito delle esequie. E’ un servizio a vasto raggio che vi pone come crocevia accanto al vescovo, ai sacerdoti nella comunità. Il diacono è ministro dell’altare, annunzierà il Vangelo, preparerà ciò che è necessario al sacrificio eucaristico, distribuirà il sacramento eucaristico – è questo uno degli aspetti purtroppo a volte è l’unico che si svolge nella vita di un diacono. Ma non può e non deve essere l’unico, deve realizzarsi in sintonia e in simbiosi con gli altri due aspetti che stiamo trattando. E’ anche nel servizio dell’altare occorre essere e avere occhi dinamici, perché sia favorita la partecipazione chiara e attenta del popolo del Dio, sia nelle varie celebrazioni che nell’eucarestia. Il dicono eserciterà il ministero della carità in nome del vescovo e del parroco della comunità, al servizio dei poveri. Era questo inizialmente come ci dicono gi Atti degli Apostoli il servizio principale dei diaconi. Direi che è questo l’aspetto specifico, ma va coniugato insieme al servizio della Parola e la servizio dell’altare. Certo ognuno avrà un incarico particolare in uno specifico di questi settori, ma non può escludere gli altri.
A voi viene aggiunta una ulteriore testimonianza dell’amore del Signore all’interno della vostra famiglia. Voi siete diaconi permanenti, coniugati, e in questo servizio il Signore ha voluto coinvolgere anche le vostre spose e i vostri figli, tutta la vostra famiglia, che è ben lieta di sostenervi. Una realtà bellissima, che se viene vissuta con intensità, può essere di grande sostegno per la vita cristiana di tanti fedeli. La concordia, il perdono, l’amore nella dimensione quotidiana, possono essere un aspetto e un servizio oggi assolutamente necessario. E voi siete chiamati a svolgere anche questo servizio. Noi pregheremo per questo, per la comunione coniugale e familiare perché possa rafforzarsi ulteriormente. Questi compiti esigono dedizione totale, perché il popolo di Dio vi riconosca veri discepoli di Cristo che è venuto non per essere servito ma per servire. Voi incarnerete questa dimensione del servizio che è di tutti i cristiani, di tutti i sacerdoti, ma questo non deve essere solo a parole ma con i fatti. La donna del Vangelo di oggi rappresenta tutti noi, diaconi compresi. La consapevolezza della nostra condizione di inadeguatezza, di povertà, di peccatori ci spinge verso un amore più grande, verso Gesù a la chiesa nel servizio di lavare i piedi del Signore e del corpo mistico di Cristo e di profumarli con le virtù che il Signore di dona da donare a nostra volta agli altri. Affidatevi a Maria la serva del Signore nell’apprendere di essere servitori, diaconi della Chiesa. Voi oggi in qualche maniera manifestate e rappresentate il cammino vocazionale ministeriale della nostra chiesa locale. In questi giorni ci siamo posti attorno alla parole della settimana teologica e abbiamo voluto approfondire, comprendere quello che il Signore è venuto a dirci e che oggi è risuonato nella chiesa attraverso il Concilio Vaticano II e la nostra testimonianza. Ebbene concludere questa settimana con l’ordinazione di due diaconi è un segno meraviglioso di benevolenza da parte del Signore per tutti noi, ma anche l’indicazione di una direzione di marcia della nostra comunità in ascolto, di servizio, una comunità di chiamati. Oggi vogliamo pregare il Signore perché mandi alla nostra chiesa altre numerose e sante vocazioni alla vita sacerdotale, religiosa alla famiglia, alla missione che ci è affidata dal Signore. Una preghiera particolare vogliamo rivolgerla a San Francesco di Assisi, diacono che ha servito la chiesa e riparato la chiesa in maniera straordinaria. Auguro a tutti e a voi di poter realizzare il diaconato sull’esempio del padre San Francesco.