Pasqua 2024 – processione del Cristo Morto per le vie di Terni. Mons. Soddu: “A Gesù che ha dato la sua vita per noi, diciamo il nostro rendimento di grazie e chiediamo la pace per il mondo, passando attraverso la nostra vita, una vita rinnovata”.

Tante persone, famiglie, i sacerdoti delle parrocchie di Terni centro, dame e cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, hanno partecipato venerdì sera alla processione del Cristo morto presieduta dal vescovo Francesco Soddu. La processione aux flambeaux con la statua del Cristo morto e della Madonna addolorata, partita dalla chiesa di San Francesco, si è snodata lungo le vie centrali della città, passando per piazza della Repubblica dove c’è stata la sosta davanti all’edicola della Madonna del Popolo con la lettura del vangelo e la meditazione, per proseguire poi fino alla Cattedrale.
Sono stati letti brano del Vangelo di Giovanni e preghiere di invocazione perchè cessino babarie e violenze dei nostri giorni.
Il vescovo ha ricordato come il momento della celebrazione del venerdì santo con la processione cittadina del Cristo morto e della Madonna Addolorata dia testimonianza dell’amore di Gesù: “Apriamo il nostro cuore a Gesù che ancora una volta dice “ho sete”, chiede di dargli da bere. Gesù ha sete della nostra fede, perchè possiamo accedere alla sorgente zampillante della sua grazia. In quest’ora, appeso sulla croce Gesù ha ancora sete. Qui si gioca la nostra fede cristiana: mettiamo la nostra vita nelle sue mani di chi ci ha donato la salvezza nel Battesimo? oppure distratti dagli avvenimenti della storia non riusciamo a capire che Gesù ha chiesto a noi una goccia d’acqua e invece gli portiamo l’aceto del nostro essere amari, avvelenati dalla vita. In questo vi è la scena del mondo che non riesce a condividere l’acqua bella della sussitenza umana e che scambia l’aceto della morte, della distruzione, della guerra, della sopraffazione, degli interessi personali e nazionali facendoli passare per un distillato di un diritto che non ha nessun fondamento. Questo è Gesù appeso alla croce, al quale l’umanità poggia la spugna imbevuta di aceto. A Gesù che ha dato la sua vita per noi, diciamo il nostro rendimento di grazie e chiediamo la pace per il mondo, passando attraverso la nostra vita, una vita rinnovata. Chiediamo al Signore unità e comunione e saperlo sempre testimoniare nella nostra vita e nel mondo, facendo in modo che la nostra preghiera per la pace, per l’unità passi non soltato simbolicamente ma effettivamente nella nostra vita. Solo nell’amore totale possiamo avere la piena freschezza della vita, che dal sepoclro di Cristo si apre a vita nuova”.