Pellegrinaggio dei giovani a Roma – incontro con mons. Paolo Giulietti

In preparazione al pellegrinaggio a piedi verso Roma che confluirà, l’11-12 agosto 2018, in un grande incontro con Papa Francesco insieme ai giovani provenienti da tutte le diocesi, in vista della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi che si terrà dal 3 al 28 ottobre 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, sabato 2 giugno 2018, nella parrocchia di S. Maria della Misericordia (Borgo Bovio – Terni) si è svolto l’incontro sulla “spiritualità del pellegrino” con il Vescovo Ausiliare di Perugia-Città della Pieve S.E. Mons. Paolo Giulietti. I giovani della nostra Diocesi dopo l’incontro con la città di Norcia, il 4 agosto, inizieranno il loro pellegrinaggio a piedi da Amelia verso Roma lungo la via Amerina. Il Vescovo Giulietti ha aiutato i partecipanti all’incontro a comprendere il senso del pellegrinaggio in modo da prepararsi bene a questo importante appuntamento. Non sarà una semplice passeggiata ma un viaggio che si compirà per cambiare, per dare una svolta alla propria vita. Il cammino lungo la via Amerina porta in sé un messaggio che darà a ciascun giovane pellegrino, se vorrà, l’opportunità di rivedere la propria vita. Dai diari dei pellegrini emergono 7 elementi da tenere in considerazione per vivere bene l’esperienza del pellegrinaggio. Il primo ingrediente è quello del distacco. Con il pellegrinaggio si entra in uno spazio e in un tempo diversi da quelli del quotidiano. Si imparerà un modo di vivere, di relazionarsi, di gestire le cose diverso dal modo a cui si è abituati. Un secondo elemento è la fatica: il cammino sarà un’esperienza anche di disagio, di sacrificio che farà emergere la verità di ciò che si è nel bene e nel male, aiuterà ad entrare in contatto con le proprie emozioni, insegnerà a comprendere ciò che è essenziale e ciò che non lo è, a valorizzare le cose che si hanno. Un terzo elemento è quello della solitudine che permette di compiere un cammino interiore, una riflessione sulla propria vita che potrà anche essere annotata su un diario. Un quarto elemento è l’incontro con gli altri non più visti come un disturbo o trattati con indifferenza. L’altro potrà diventare un dono provvidenziale verso il quale aprirsi, mettersi a servizio e dal quale si potrà ricevere aiuto. Un quinto elemento è la meraviglia. Viaggiare a 4 km/h consentirà di guardare non solo di vedere, di scoprire la bellezza dell’esperienza che si sta vivendo, di uscire dalla mentalità consumista. Il sesto elemento è la tradizione. Non siamo i primi a compiere il pellegrinaggio e nessuno scopre il cammino da solo. Sarà possibile trovare le tracce di chi ha già fatto questa esperienza e tramandare poi ad altri la bellezza del pellegrinaggio. Apparteniamo ad una tradizione: nessuno si fa da sé, nessun uomo è un’isola. Si è debitori e nello stesso tempo responsabili degli altri. L’ultimo elemento è la preghiera. Se si vivranno bene i primi sei elementi inevitabilmente ci si aprirà alla relazione con Dio.
Questi ingredienti riguardano ogni cammino. Ciascuno ha poi una sua specificità, una spiritualità propria. Per la via Amerina, strada preromana che conduce alla città del Papa, alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo, si possono individuare tre contenuti specifici. Innanzitutto la via Amerina veicola il messaggio del cammino come luogo dell’incontro: la via Amerina è stata luogo di battaglie ma anche via dell’incontro di culture, popoli diversi, della diffusione del Vangelo. È il simbolo della Chiesa in uscita che cammina lungo le strade del mondo, incontra, ascolta, evangelizza. Una seconda dimensione è costituita dalle tracce di santità: lungo questa via si trovano molte testimonianze di santi dei primi secoli ma anche di epoche più recenti che ci trasmettono un messaggio sempre attuale da accogliere. Un ultimo elemento è la dimensione ecclesiale: la via Amerina conduce a Roma, luogo della comunione della Chiesa intorno al Papa. Non si è soli nel cammino della fede: si appartiene ad un popolo. Allora nel camminare insieme fino a Roma si potrà fare un’esperienza di Chiesa grati a Dio di appartenere al suo popolo nel quale siamo stati inseriti.
Non resta che intraprendere con gioia questo cammino con lo spirito del salmista del Salmo 83: «Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio».
Don Sandro Castellani

VERSO IL SINODO