Protomartiri Francescani – celebrazione conclusiva dell’VIII centenario

Con la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, si è concluso sabato 16 gennaio l’ottavo centenario del martirio dei Protomartiri Francescani. Hanno concelebrato il Ministro Provinciale dei Frati Minori dell’Umbria padre Francesco Piloni, i sacerdoti delle parrocchie della città legate alla memoria dei Protomartiri e parrocchie francescane, presenti i rappresentanti dell’Ordine francescano secolare e il sindaco di Terni Leonardo Latini.
Il martirio dei cinque frati francescani Berardo da Calvi, Pietro da San Gemini, Ottone da Stroncone, Accursio e Adiuto da Narni, inviati come missionari in Marocco il 16 gennaio 1220, nella terra degli infedeli saraceni, è una delle pagine poco note ma esemplari nella storia del francescanesimo. Alla loro vicenda è legata la conversione del canonico agostiniano Fernando Martinez da Lisbona, ossia sant’Antonio da Padova, che alla vista delle spoglie martoriate dei cinque frati, desideroso del martirio per Cristo e abbandonato l’abito agostiniano, indossò il saio francescano.
“Non possiamo archiviare il racconto dei Protomartiri francescani – ha detto il vescovo nell’omelia -. Essi hanno saputo manifestare il loro amore per Gesù e per i fratelli fino a donare la vita. Hanno “rappresentato” l’Agnello immolato per la salvezza del mondo. Altre sono le sensibilità dei nostri giorni, ma uguale è la necessità di seguire oggi le orme dell’Agnello di Dio, che porta il peso, il peccato del mondo. Con Gesù, Agnello che si fa pane, nutrimento del corpo e dello spirito, anche in questo tempo di pandemia, pieni di ardore e di amore amiamo questo mondo portando e donando il pane della Parola, il pane eucaristico, il pane della carità, quello quotidiano, il conforto e la speranza. La dimensione martirale è carisma della nostra Chiesa diocesana: quello del sangue, con Valentino, Giovenale, Fermina, i Protomartiri; quello della testimonianza quotidiana della sofferenza, con i tanti santi vescovi, sacerdoti, religiosi e laici: sant’Anastasio, san Cassio, il beato Antonio Vici, la beata Lucia Broccadelli, la beata Lucia Bufalari, la serva di Dio Madre Maria Eletta di Gesù, e più recentemente il servo di Dio mons. Loiali e qui a Terni il venerabile Giunio Tinarelli, di cui domani ricordiamo il 65° anniversario del transito (14 gennaio 1956), esempio di martirio prolungato, oltre 20 anni, vero agnello che ha portato speranza nel nostro mondo”.

L’OMELIA DEL VESCOVO