A cinquanta anni dall’edificazione del monumento ai caduti di Sambucetole, che ricorda i morti nelle due guerre mondiali del piccolo paese dell’amerino, è stata celebrata dal vescovo Giuseppe Piemontese una messa in memoria delle vittime della guerra e benedetto il monumento restaurato ad opera della comunità di Sambucetole, in un borgo interamente addobbato con il tricolore.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Amelia, Riccardo Maraga, e alcuni assessori e consiglieri comunali amerini, la banda dei bersaglieri di Viterbo e rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma in congedo. Il monumento è stato eretto il 19 settembre 1965 voluto da un comitato locale guidato da Valentino Maccaglia e dal parroco don Giuseppe Marinozzi.
“Ci riempie di commozione ritrovarci in questo occasione per celebrare un evento importante per questa comunità -ha detto il vescovo – che si raduna nella memoria dei propri caduti, rappresentata da questo memoriale, per riandare ad una parte delle proprie radici, nel rivolgere pensiero reverente a coloro che hanno svolto un dovere manifestando un amore grande attraverso il dono della vita. Questa comunità che fa memoria dei propri martiri merita affetto e rispetto. ma è anche una comunità cristiana che si ritrova per la celebrazione perchè nel fare memoria dei propri cari vuole leggere attraverso l’esperienza di Gesù il senso e stringersi ancora di più e guardare avanti”.
Ricordando poi il patrono San Matteo, il vescovo ne ha evidenziato la figura di pubblicano e esattore delle tasse, di peccatore che si è convertito “scrivendo il primo Vangelo e dando la vita per Gesù. Matteo è esempio di come ci si possa riprendere e cominciare da capo, accogliendo la proposta che Gesù ci fa. Vogliamo preparaci a celebrare l’Anno Santo avendo come modello San Matteo, preparandoci a fare un grande bagno di rigenerazione, purificando la nostra mente e il nostro cuore, vivendo il cristianesimo come servizio a coloro che ci stanno intorno”.
