San Valentino 2024 – la celebrazione del 13 febbraio in basilica. Mons. Soddu: “San Valentino, santo dell’amore familiare, ci insegna che solo attraverso la donazionedella propria vita, si può seminare e raccogliere il frutto sano e bello dello stesso amore”.

Celebrata nella basilica di San Valentino, dal vescovo Francesco Antonio Soddu la solennità del patrono di Terni e degli innamorati e copatrono della diocesi di Terni-Narni-Amelia, concelebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi e dal parroco di San Valentino padre Johnson Perumittath, dai sacerdoti della diocesi e dai padri carmelitani, alla presenza della presidente del Consiglio Comunale di Terni sara Francescangeli e delle autorità militari. Celebrata nel giorno che precede la festa canonica del 14 febbraio, quest’anno concomitante con il mercoledì delle Ceneri e l’inizio della Quaresima.
La celebrazione è stata animata dal coro di Giulia della basilica di San Valentino.
«L’annuale festa di San Valentino ci sprona a rileggere la nostra vita di credenti alla luce della parola di Dio attraverso la testimonianza data dal nostro Patrono – ha detto il vescovo Soddu nell’omelia – Nel momento in cui siamo stati battezzati, sono state toccate le nostre labbra, perché potessimo essere suoi portavoce mediante tutta la nostra persona, illuminata e guidata nella capacità di pensare, riflettere, giudicare dall’intelligenza dello Spirito».
Un segno dell’amore di Dio nei confronti dell’umanità, espressione del dono di sé e della carità cristiana, come espresso nella figura del buon pastore nel Vangelo che dà la vita per le pecore messa in contrasto con la figura del mercenario il quale utilizza e sfrutta il gregge, perché non lo ama affatto: «Allargando lo sguardo sull’umanità del nostro tempo, potremmo dire che il suo disfacimento è dato proprio dalla mancanza d’amore – ha aggiunto il vescovo – e del dare la vita quale espressione somma dell’amore».
«San Valentino, che la tradizione ci consegna come il santo dell’amore familiare ci insegna che solo attraverso la donazione incondizionata della propria vita all’unico pastore, ossia Gesù Cristo, si può seminare e raccogliere il frutto sano e bello dello stesso amore. Ma attenzione tra la semina e il raccolto si rende necessaria la cura nel coltivare adeguatamente il seme che diventa germoglio, che diventa pianta, che produce il frutto. Senza questa cura il seme potrebbe non germogliare e, se germogliato in avverso contesto, rischia di diventare pianta cattiva e sterile. Il nostro Santo Patrono ha saputo essere buon seminatore, attento custode del gregge e, insieme all’alto compito nel custodire e reggere la sposa di Cristo, ha saputo declinare questo suo amore verso ogni singola categoria di persone: dai poveri, agli ammalati nello spirito e nel corpo.
La tradizione poi ci consegna la particolare attenzione di san Valentino verso i giovani, cosa che sempre dovrebbe caratterizzare l’azione della società e della Chiesa. Questa attenzione è esplicitata nella forma della donazione reciproca della coppia. Perciò chiediamo al nostro santo Patrono che i giovani attingano da lui le sane e virtù per crescere nell’amore autentico e nel reciproco rispetto e si impegnino attivamente per edificare un mondo di pace».
L’OMELIA DEL VESCOVO

Al termine della celebrazione è stato nominato “Ambasciatore di San Valentino nel mondo” Leonardo Massa managing director Italia di Msc Crociere, onorificenza conferita dal Centro Culturale Valentiniano e consegnata dal vescovo Soddu e dalla presidente del Consiglio Comunale di Terni Sara Francescangeli.