Funerale mons. Fernando Benigni “un cristiano che ha “gridato la sua fede” e il suo amore per Gesù. Tutti potevano sentirlo, anche quelli che non volevano”

Nella Cattedrale di Terni, con la celebrazione esequiale presieduta dal vescovo Piemontese e concelebrata dal vicario generale mons. Salvatore Ferdinandi e dal priore del capitolo della Cattedrale di Terni mons. Carlo Romani, insieme a numerosi sacerdoti della diocesi, a parenti e amici, la comunità diocesana ha dato l’ultimo saluto a don Fernando Benigni, sacerdote amato e conosciuto per le sue doti umane e spirituali.
“Don Fernando è stato un cristiano – ha detto il vescovo nell’omelia – che ha “gridato la sua fede” e il suo amore per Gesù. Tutti potevano sentirlo, anche quelli che non volevano. Una fede semplice, ma chiara e decisa. Una fede che era diventata relazione con Gesù durante la sua vita di cristiano e di ministro di Dio.
Don Fernando ha diffuso la notizia della presenza di Gesù, del suo Vangelo e del suo amore fatto di misericordia, di vicinanza, di guarigioni e di miracoli non solo in questa regione, in questa città, ma fino in Africa, dove la Provvidenza lo aveva condotto in obbedienza alla ispirazione dello Spirito e alla decisione dei suoi vescovi.
Ha diffuso la buona notizia gridandola: secondo il suo costume, bonariamente, con insistenza, mettendosi a camminare al fianco di chiunque incontrasse per la strada o il Signore gli mettesse accanto. Gente di ogni categoria, razza, provenienza, credo politico o religioso. Qualcuno lo esortava alla prudenza, a non essere petulante, ma don Fernando era fatto così e quasi sempre riusciva a spuntarla, ad entrare in empatia, a creare il dialogo, a stabilire quel flusso comunicativo attraverso cui passava il suo amore per il Signore e per l’uomo. E passava anche Gesù! E tale è stato il suo stile dalla giovinezza fino alla fine: da cristiano, da sacerdote, da parroco, da missionario, da cappellano delle acciaierie e del mondo del lavoro. Non era un uomo perfetto, ma di fede genuina: “ha testimoniato in maniera singolare, appassionata e generosa l’amore per Gesù e per la Chiesa in mezzo alla gente”.
Ed infine, il vescovo ha rivolto un pensiero per il mondo del lavoro a cui don Fernando ha dedicato, nel corso del suo ministero tanto impegno e amore, prima come cappellano dell’acciaieria e poi in ogni circostanza che ha visto coinvolta la città e il suo territorio in varie crisi: “Desidero farmi portavoce di don Fernando, che quale cappellano del mondo del lavoro, ne ha avuto a cuore i problemi. Desidero rivolgere un appello per le fabbriche in crisi, i lavoratori disoccupati, gli esercizi commerciali e i laboratori chiusi o in disarmo a causa della pandemia del Coronavirus. La Chiesa diocesana esprime solidarietà e sta accanto ai lavoratori e alle loro famiglie e sostiene la loro causa.
Uniamo la nostra voce a quella dei due ciechi del vangelo per supplicare, con fede e speranza: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Vieni incontro a quanti soffrono direttamente o per le conseguenze dell’epidemia, a quanti sono nella disperazione. Ispira i governanti a sostenere il benessere materiale e spirituale di tutti i cittadini, converti i nostri cuori per venirti incontro e accoglierti nei poveri e nei sofferenti con la fiducia ferma e certa nella tua misericordia.

L’OMELIA DEL VESCOVO