Amelia, festa di Santa Fermina. Mons. Piemontese: “Santa Fermina deve portarci ad una rinnovata ed elevata considerazione delle donne, a debellare le violenze sulle donne, il disprezzo della persona, le persecuzioni delle donne fino al femminicidio”

Celebrata solennemente ad Amelia la festa di santa Fermina, patrona della città e copatrona della diocesi. Il pontificale è stato presieduto nella concattedrale da padre Giuseppe Piemontese, alla presenza dei sacerdoti della diocesi e dei sindaci di Civitavecchia, Amelia, Alviano, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Penna in Teverina, animata dalla corale “Amerina”.
La celebrazione è stata introdotta dalla suggestiva rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346 e dall’accensione dei ceri con la “Fiaccola S. Fermina” partita in mattinata da Civitavecchia e portata in staffetta dalle associazioni sportive di Civitavecchia e Amelia.
Alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne il richiamo forte del vescovo è stato contro il femminicidio e alla valorizzazione delle donne nella società: «Santa Fermina deve portarci ad una rinnovata elevata considerazione delle donne, a debellare le violenze sulle donne, il disprezzo della persona, la sottovalutazione delle donne, le persecuzioni delle donne fino al femminicidio. Vogliamo riaffermare una maggiore presenza e valorizzazione delle donne nella società e nella chiesa, un maggiore rispetto per la bellezza, la dignità e il valore delle donne. Il genio femminile trasformi ed elevi questa società ormai abituata alla volgarità, al disprezzo delle donne. Maria Santissima, Santa Fermina, le sante martiri della chiesa, Santa Rita, Madre Teresa le nostre mamme, le nostre sorelle e tante altre ci sostengano con l’esempio e l’intercessione per una trasformazione giusta, pacifica e fruttuosa della nostra società e del nostro territorio».
La santità di Fermina è stata ricordata dal vescovo come esempio per ogni cristiano da seguire nella quotidianità della vita: «Fermina ci insegna a vivere i disagi e i mali dell’esistenza nella logica di Gesù, ci insegna la fede incrollabile in Dio, l’amore al Vangelo, il rispetto della persona, la purezza dei costumi, l’aiuto al prossimo con la preghiera e le opere. Ogni anno ci rilancia l’invito a diventare santi calcando il suo percorso di donna Santa. Quest’anno vogliamo soffermarci un momento e far risuonare tale invito anche attraverso le parole di Papa Francesco a tutti i cristiani, rinnovando la convinzione la consapevolezza che la santità è questione di ogni giorno, della vita ordinaria. Il genio femminile si manifesta in stili femminili di Santità indispensabili per riflettere la santità di Dio in questo mondo e in ogni epoca. Mi preme ricordare tante donne sconosciute o dimenticate le quali ciascuna a modo suo hanno sostenuto è trasformato famiglia e comunità con la forza della loro testimonianza di santità».
Ed infine l’augurio alla comunità amerina: «Esprimo l’augurio che la città, il territorio e la comunità ecclesiale, governanti, pastori, cittadini e fedeli, possano sperimentare un tempo di benessere, di concordia, di rinnovamento morale e di fervorosa vita cristiana nel presente e nelle generazioni future».

L’OMELIA DEL VESCOVO