Carcere – il sacramento della Cresima a dieci detenuti e consegna dei ventilatori donati dalla CEI

Nella cappella della Casa Circondariale di Terni, il vescovo Francesco Antonio Soddu ha impartito il sacramento della Confermazione a dieci detenuti, alcuni dei quali hanno ricevuto per la prima volta anche il sacramento dell’Eucarestia. Padrini e madrine dei giovani cresimandi sono stati i catechisti, animatori e volontari che operano da diverso tempo all’interno del carcere, guidati dal cappellano padre Massimo Lelli, e che li hanno seguiti nel percorso formativo dell’iniziazione cristiana.
Un bel momento di festa e familiarità che ha visto la presenza anche di alcuni familiari dei cresimandi, che hanno ricevuto in dono al termine della celebrazione un rosario e il Tau consegnato dai rispettivi padrini e madrine.
“Il dono dello Spirito Santo – ha detto il vescovo – è sempre dono di nuovo vigore e vitalità per ciascuno di noi. Lo Spirito è l’alito di Dio sopra di noi, pronto per creare e fare nuove le cose. Se non abbiamo il respiro dello Spirito, anche se siamo liberi, non viviamo bene. Ecco perchè dobbiamo vivere lo Spirito di Dio che è in noi, diventare tempio dello Spirito che viene donato con la cresima. Anche noi possiamo contribuire cominciando dal rinnovare noi stessi, facciamo entrare Dio nella nostra vita con tutti i suoi doni e mandiamo via il male, custodite il dono che oggi avete ricevuto e fate in modo che la sua luce non si spenga mai”.
Al termine della celebrazione, il vescovo ha consegnato alla rappresentante della dirigenza della Casa Circondariale, uno dei 68 ventilatori che sono stati donati al carcere di Terni dalla Conferenza Episcopale Italiana . Un piccolo gesto di solidarietà per rinnovare la forte vicinanza della Chiesa in Italia ai detenuti, specialmente quelli più fragili, nell’ambito del progetto “Semi di tarassaco volano nell’aria”, coordinato dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica e dall’Ispettorato Generale dei cappellani delle carceri, con il supporto della Presidenza della CEI, che ha coinvolto gli istituti penitenziari d’Italia.
«Un semplice gesto di attenzione e premura – ha detto il vescovo Soddu – che vuol ribadire la vicinanza della comunità ecclesiale alla vostra vita, che è importante come ogni vita umana, che non finisce qui e ora, ma deve generare la speranza che un giorno, dopo il percorso riabilitativo, quelle porte possano riaprirsi. Come i fiori del tarassaco, i comuni soffioni, volano dappertutto, così il nostro affetto arriva in carcere, con un semplice e lieve soffio d’aria fresca che può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione».
Con “Semi di tarassaco volano nell’aria”, la Chiesa, con i cappellani e gli operatori pastorali che svolgono la loro delicata missione all’interno delle carceri, vuole dire “grazie” a chi lavora nel sistema penitenziario e la sua prossimità a tutte le persone che stanno scontando la pena all’interno degli Istituti.