Narni celebra la festa del santo patrono Giovenale, primo vescovo della città vissuto nel IV secolo.
La festa religiosa ha il suo culmine domenica 3 maggio alle ore 10.30 con la celebrazione del solenne pontificale presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese. L’OMELIA
A seguire la processione per le vie del centro di Narni con il busto di san Giovenale, accompagnato dalla rappresentanza del corteo storico in costume d’epoca, dai sacerdoti della forania di Narni, dai cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dalle autorità cittadine e fedeli.
La festa religiosa sarà preceduta il 2 maggio alle ore 21 dalla rievocazione storica in Cattedrale dell’offerta dei ceri al successore di San Giovenale e il simbolico segno della liberazione del prigioniero come gesto di solidarietà che sarà destinato ad aiutare una famiglia narnese in particolare difficoltà. L’INTERVENTO DEL VESCOVO – FOTOGALLERY
La festa che raccoglie attorno al patrono San Giovenale l’intera comunità narnese, manifesta una forte religiosità e una grande devozione verso il primo vescovo di Narni, vissuto nel IV secolo. La storia ci tramanda che San Giovenale fu martirizzato il 3 maggio sulla via Nomentana. E ancora: San Gregorio Magno nei Dialogi (IV, 12) e nelle Homiliae in Evangelium ricorda un vescovo di Narni, di nome Giovenale, qualificandolo martire. Lo stesso Gregorio ricorda il sepolcro di Giovenale esistente a Narni. La testimonianza storica registra una data importante il 7 agosto del 376, quando il corpo di San Giovenale venne sepolto in un piccolo ambiente naturale accanto alle mura. Di qui il vescovo Cassio iniziò a costruire il primo luogo di culto.
Di Giovenale esiste inoltre una “Vita” scritta dopo il sec. VII di scarso valore storico, secondo cui, egli era di origine africana e, ordinato da papa Damaso, fu primo vescovo di Narni. Sempre secondo questa “Vita”, fu sepolto alla Porta Superiore della città sulla via Flaminia. Il sepolcro di Giovenale, su cui fu costruito un oratorio attribuito al suo successore Massimo, fu molto onorato nell’antichità e si conserva tuttora nella cattedrale di Narni. Nel secolo IX, il corpo di Giovenale fu trafugato insieme con quello dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ma in seguito fu restituito a Narni e posto nella Cattedrale.