Parrocchia San Massimiliano Kolbe – incontro con i catechisti e i giovani

Nel secondo giorno della visita pastorale il vescovo ha incontrato gli anziani, i catechisti e i giovani con i quali si è intrattenuto in dialogo approfondendo aspetti della spiritualità e di esperienza di fede.
Sono state presentate le diverse realtà di catechesi presenti in parrocchia a cominciare dalla preparazione al battesimo curata da tre famiglie, per passare ai frapulcini il gruppo di bambini dai 4 ai 6 anni seguito da quattro catechisti e fra Andrea, al primo annuncio e la catechesi dell’iniziazione cristiana con tre gruppi per la comunione e tre per la cresima e il gruppo degli Araldini dei ragazzi dai 12 ai 16 anni.
E’ stato anche presentato il percorso formativo dei catechisti articolato in una prima fase di condivisione e conoscenza delle esperienze, nella celebrazione, nella meditazione spirituale su tema specifico, ma anche nell’approfondimento di temi e strumenti pedagogici.
“Ringrazio i catechisti per quello che fanno e per il cammino di crescita personale che seguono regolarmente – ha detto il vescovo -. È importante che facciate formazione dei catechisti in parrocchia. Ed è importante anche l’aspetto della catechesi per la famiglia cercando di inserire i genitori in un cammino parallelo rispetto a quello dei figli in un percorso di fede condiviso. In questa parrocchia dedicata a San Massimiliano Kolbe vi invito a valorizzare il fascino di San Francesco e San Massimiliano Kolbe, cogliere gli aspetti della consacrazione al Signore, dell”apostolato, di missione, della vita francescana di san Massimiliano”.

Un secondo momento è stato quello vissuto con i giovani della Gioventù Francescana che il vescovo ha incoraggiato a proseguire nel camino sulle orme di San Francesco. Ha quindi ricordato la mancanza della presenza di forme associative nelle parrocchie e di alcuni dei problemi della società. Un’attenzione particolare ai giovani da parte della Chiesa viene dal prossimo Sinodo dei vescovi sui giovani.
“Ad Amelia la realtà giovanile è presente – ha ricordato il vescovo – fatta di ragazzi che vivono la loro esperienza all’interno della comunità. Giovani che hanno incontrato Gesù e l’amicizia di Gesù.  Voi dovete coltivare questa amicizia con il Signore per vivere con gioia l’esperienza cristiana. Questa è già una testimonianza che deve sollecitare anche ad invitare altri ad incontrare Gesù per non perdere la ricchezza e bellezza che Gesù dà e che solo chi lo ha incontrato può gustare. Tutto questo aiuta a guardare la realtà con occhi diversi”