Pasqua 2020 – Giovedì santo, lettera del vescovo ai sacerdoti e fedeli

Cari fratelli,
questa mattina mi ha preso un nodo in gola, pensando a questo giovedì santo senza la messa crismale, senza la comunità, senza i confratelli del Presbiterio, in un contesto di paura, di solitudine e anche di morte.
Ma occorre levare il capo e fissare lo sguardo su Gesù.
E proprio ponendoci attorno a Gesù, sommo ed eterno sacerdote, che vogliamo prendere consapevolezza della nostra dignità e ringraziare per essere stati resi partecipi del Popolo sacerdotale di Dio.
Anche se in Italia, nella nostra Diocesi siamo impediti di celebrare la Messa Crismale, vogliamo ugualmente lasciarci coinvolgere dai Santi Misteri, che la Chiesa celebra in altre parti del mondo.

“Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti,
e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli
che mediante l’imposizione delle mani
fa partecipi del suo ministero di salvezza“. (Prefazio)

In attesa di vivere anche noi, in un futuro non lontano, il mistero del nostro sacerdozio, vogliamo volgere lo sguardo a Cristo, “Pontefice della nuova ed eterna alleanza” e lasciarci sollecitare dai santi segni di questo giorno:
Il mistero della Chiesa madre, la Cattedrale, dove i ministri, partecipi del sacerdozio di Cristo e costituiti nelle singole Chiese locali, rinnovano oggi il loro impegno al servizio del popolo di Dio.
Il Vescovo, che circondato dagli altri sacerdoti, benedice gli oli che verranno adoperati nei diversi sacramenti: il crisma per significare il dono dello Spirito Santo nel Battesimo, nella Cresima, nell’Ordine; l’olio per i catecumeni e quello per i malati, segno della forza che libera dal male e sostiene nella prova della malattia.
Questa sera, nel silenzio delle nostre chiese, celebreremo in comunione la messa in Coena Domini, accogliendo i doni del comandamento dell’amore, del sacerdozio ministeriale e dell’Eucarestia: fondamenti della nostra vita e anelito di ogni comunità.
La nostra fede e i sentimenti profondi di amore per Gesù e tra di noi ci aiutino a vivere nella serenità i santi misteri del Triduo pasquale rafforzando maggiormente in noi l’amore per i fratelli, specie quelli poveri e sofferenti, e tra di noi, Presbiteri di questa Chiesa e Popolo santo di Dio.

“Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato per annunziare ai poveri
il lieto messaggio”. (Lc 4,18)

O Padre, che hai consacrato il tuo unico Figlio
con l’unzione dello Spirito Santo
e lo hai costituito Messia e Signore,
concedi a noi, partecipi della sua consacrazione,
di essere testimoni nel mondo
della sua opera di salvezza,
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

In comunione di preghiera vi abbraccio uno ad uno e vi benedico.

+ P. Giuseppe, vescovo