Dalla Chiesa di Santa Maria Assunta a Calvi alla Chiesa di San Francesco a Narni

Tappa resa difficile sia dalla lunghezza del percorso che dai numerosi saliscendi che si susseguono fra le colline

Lasciata Calvi, per stradine spesso sterrate ci si avvia al borgo di Poggiolo, da lì dopo aver attraversato con un anti­co sentiero un ampio fosso si giunge in località Santa Maria e poi sempre su stradine sterrate immerse nella campagna a Schifanoia e successivamente alla chiesa di San Michele Arcangelo, chiesa romanica sorta su un antico monastero be­nedettino ove la tradizione vuole si fermasse San Michele. La chiesa ha una particolarità che colpisce: una sorta di iconostasi affrescata che divide il presbiterio rialzato e l'area destinata ai fedeli. Si ammirano affreschi nell’abside, che rappresenta­no tra gli altri Santi, papa Giovanni XIII di origine narnese, l’imperatore Ottone I e la sua sposa Adelaide, la principessa imperatrice Teofano e il futuro imperatore Ottone

II. Questo affresco sta a ricordare il passaggio del corteo imperiale che da Roma, dopo il matrimonio di Ottone II, muoveva verso la Germania. La chiesa nuova fu edificata nel luogo dove c’erano piccole costruzioni e tettoie per riparare i pellegrini e conserva ancora oggi affreschi con immagini di San Michele Arcangelo, San Sebastiano, San Rocco. La Leggenda dei ferri di San Michele racconta che «una sera di maggia dell’VIII secolo san Michele arrivò a Sant’Urbano, tra i boschi della monta­gna narnese, su un carro trainato da tori, e chiese asilo, ma gli abitanti — che erano ancora pagani — non raccolsero. L'Arcangelo allora a ttra versò la monta­gna e raggiunse Schifanoia lasciando sulla roccia dei solchi che - dicono — an­cora si vedono insieme alle impronte delle zampe dei torifuriosi. A Schifanoia, san Michele fu accolto con rispetto e prima di andarsene lasciò ai pastori, che supplicavano di aiutarli a debellare la peste degli animali domestici, due ferri per cocere i cristiani e le bestie. Sul punto dove era arrivato l'Arcangelo fu edificata la chiesa che a lungo ha custodito i due ferri». Seguendo strade sterrate si passa perla frazione di Vigne e poi, attraversando sentieri in mezzo a campi coltivati a frumento, si guada un piccolo torrente e seguendo una panoramica strada bianca che permette di ammirare la campagna umbra si arriva a Santa Pudenziana. La chiesa è una delle più sorprendenti e caratteristiche chiese romaniche dell’Umbria meridionale. Co­struita con materiali provenienti da costruzioni romane. Il fatto di non possedere la pienezza espressiva di un tipo d’arte la rende un unicum. La data della sua costruzione va collocata fra il 998 e 1036 e fu probabilmente opera dell’abate Pietro e di suo nipote Adriano. La prima citazione sulla chiesa chiamata allora Santa Maria di Visciano è nei beni del Capitolo della chiesa di San Giovenale, elencati nella bolla di Onorio II del 1129. Solo dopo molti anni fu dedicata a Santa Pudenziana, martire. Continuando su strade bianche di ciottoli si arriva con una piccola deviazione dal percorso alla graziosa chiesetta roma­nica di San Martino in Taizzano e poi, sempre per sentieri, all’antica Abbazia di S. Angelo in Massa. Essa sorge sul luogo occupato da una villa romana del tempo dell’impera­tore Antonino. Dal Regestum Farfense sappiamo che nel 996 fu ceduta ai Benedettini, per diventare nel 1037, proprietà dell’Abbazia di Farfa. Nel corpo del monastero è rimasto poco della struttura originaria. Alla chiesa si accede attra­verso il portico rinascimentale costruito dal cardinale Borgia (Alessandro VI). La torre campanaria è una costruzione me­dievale. L’interno della chiesa è a tre navate con colonne di pietra che sostengono archi a tutto sesto. Nella cappella di si­nistra, dedicata alla Madonna, è presenta una tela di Miche­langelo Braidi datata 1595, dipinta dal pittore a 26 anni. Se­guendo una pianeggiante e panoramica strada bianca chiusa al traffico, che permette di ammirare da un lato la Rocca e Narni in lontananza e, dall’altro, le Gole del Nera, baluardo del corridoio bizantino, si raggiunge la frazione, di Testaccio e con un ultimo piccolo sforzo si supera il dislivello, chia­mato la “scogliara”, che separa dalla Rocca di Albornoz. Quella di Narni è uno degli esempi delle fortezze edificate o fatte ristrutturare dal cardinale Egidio Albornoz. La Rocca di Narni, per i caratteri e per la posizione, è la classica for­tezza militare di controllo e dominio della città. La fortezza è un quadrilatero con quattro torri agli angoli, il “Mastio” più alto e possente risulta dall’unione di due torri. Anticamente circondata da fossato e da doppia cinta di mura ha all’interno un bel cortile con una cisterna in travertino e una cappella. Eu costruita tra il 1360 e il 1370 e, per secoli, fu il simbolo del dominio pontificio su queste terre. Lasciata la Rocca, percorrendo strette stradine si arriva al cen­tro storico di Narni che ha conservato, quasi intatto, l’aspetto originario e il fascino medievale. Ancora oggi, nel mese di mag- gio, i tre terzieri si sfidano nella famosa Corsa all’Anello. Narni medievale offre al visitatore atmosfere magiche con le sue piazze, i vicoli, le torri, i palazzi e le chiese. Piazza dei Priori è una delle più belle piazze medievali d’Italia: su di essa affacciano il palazzo co­munale e la Loggia dei Priori con l’arengo del Banditore. Il Duo­mo dedicato a San Giovenale, patrono della città, con il Sacello di San Cassio, sulla primitiva chiesa è del VI secolo. La chiesa di San Francesco è stata costruita dopo la morte del Santo avvenuta nel 1226. Eu edificata nel luogo dove dimorò il Santo. La facciata della chiesa ha un portale ad archi concentrici e sul frontone c’era il rosone, manomesso nel XVII secolo. L’interno è a tre navate di stile tardo romanico. La chiesa è ricca di affreschi del 1300, 1400 e del 1500. Palazzo Eroli ospita il Museo della città di Narni con la splendida pala dell’incoronazione della Vergine di Narni del Ghirlandaio. E poi c’è il mistero della Narni sotterranea.

fonte : "Il Cammino dei Primi Francescani" Edizioni Terra Santa Milano

visitandum est:

  • Chiesa di San Michele Arcangelo - Schifanoia.
  • Chiesa di Santa Pudenziana - Visciano.
  • Chiesa di San Martino - Taizzano.
  • Chiesa di Sant’Angelo in Massa - Taizzano.
  • Paese di Stifone - Stifone
  • Rocca di Albornoz - Narni.
  • Centro storico - Narni.
  • Palazzo dei Priori - Narni.
  • Chiesa di San Francesco - Narni.
  • Cattedrale di San Giovenale (Duomo) - Narni.
  • Museo della città e del territorio in Palazzo Eroli - Narni.
  • Narni Sotterranea - Narni.