Dalla Chiesa di Santa Maria Assunta a Cesi al Santuario dei Protomartiri a Terni

Tappa conclusiva del Cammino dei Protomartiri Francescani, che si svolge in prevalenza su strade asfaltate

La­sciato il borgo ci si incammina in discesa verso la conca ternana, il percorso è antropizzato e si devono utilizzare stradine secon­darie asfaltate, anche se per lo più immerse nel verde. Si arriva a un gioiellino: è Santa Maria dell’Oro. La chiesa fa parte di un complesso che sorge sulla collina denominata Colle Lauro. Il convento di Santa Maria dell’Oro fu costruito per volontà di san Bernardino da Siena, il quale giunse a Terni nel 1426. Nel 1441 prese il via la costruzione di un ampio convento dotato di relativa chiesa. Quest’ultima impostata sul modello della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli e gradualmente ampliata. Confluirono in chiesa opere pittoriche e scultoree di Paolo da Visso, Benozzo Gozzoli e Giovanni Teutonico.

Al primo spettò la realizzazione del trittico per l’altare mag­giore, oggi smembrato in vari musei europei; il secondo dipinse nel 1460 la paletta per un altare laterale raffigurante lo Sposa­lizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria alla presenza dei Santi Francesco, Bartolomeo e Lucia; al terzo fu commissionato il Crocefisso ligneo policromo venerato ancora in chiesa nella prima cappella a destra e attribuito a Giovanni Teutonico. Un restauro affiancato dall’ampliamento degli spazi si mise in atto nel 1600. In questo periodo venne allungata la navata, demo­lendone la pesante volta sostituita da un tetto a finti cassettoni, e ampliato il coro. Da qui è stato recuperato un antico cammi­namento che comunicava con la città denominato “la selciata dei frati” che risale al 1677 che permette di entrare in città in sicurezza con una ambientazione bucolica. Alla fine di questo sentiero passando sopra il sovrappasso della ferrovia, bella opera di ingegneria civile, si arriva comodamente al piazzale della stazione ove si può ammirare un bel reperto di archeologia industriale, la grande pressa a 12.000 tonnellate, e infine si giunge alla chiesa di Sant'Antonio. L’edificio è ope­ra dell’architetto Cesare Bazzani ed è stato realizzato fra il 1923 e il 1935. Dal 13 giugno 2010, con decreto del vescovo Vincenzo Paglia, è il Santuario Antoniano dei Protomartiri Francescani, ossia i santi martiri Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, la cui morte - come già ricordato - fu motivo della vocazione francescana di sant’Antonio di Padova. Nella chiesa sono conservate le reliquie dei suddetti santi, raf­figurati, assieme a scene della loro vita, da una grande tavola di Piero Casentini. Così Vincenzo Paglia, quando era vescovo nella diocesi di Ter- ni-Narni-Amelia: «Un santuario nella città: così si presenta la chiesa di Sant'Antonio di Padova in Terni da quando vi sono state deposte le reliquie dei Protomartiri francescani, ossia i santi Berardo da Calvi dell’Umbria, Pietro da San Gemini, Ottone da Stroncone, Adiuto e Accursio da Narri (f 1220). .Nell’attuale cultura definita post-moderna tutto appare mobile, tanto che qualcuno l’ha definita una società liquida. L’uomo cammina, non solo nelle strade trafficate della città, ma soprattutto attraverso la rete informatica che fa vivere in tempi ristretti — bastano pochi secondi perché una notizia si diffonda — e spazi dilatati così che dal proprio computer si dialoga tranquillamente con l’estremo opposto del pianeta. Camminare, un aspetto fondamentale dell’uomo: un bambino compie un passaggio fonda­mentale quando comincia a camminare e un altro è quando non si riesce più a camminare! Eppure se il cammino non ha una meta è un vagabondaggio». Terni la città di San Valentino, ma anche la città delle accia­ierie. La città tra le acque, l’antica Interamna Nahartium romana. Ai primi secoli del cristianesimo fa riferimento la straordinaria figura di San Valentino, primo vescovo di Terni e patrono de­gli innamorati di tutto il mondo. Il corpo del santo e martire è custodito nell’omonima Basilica, su un colle a poca distanza dal centro. La chiesa di San Francesco, una delle più importanti della città, venne costruita a partire dal 1265 su disegno di Filip­po da Campello. L’interno conserva un notevole ciclo di affreschi nella Cappella Paradisi, raffigurante il giudizio universale, di Bartolomeo di Tommaso. La cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, è sorta sopra uno dei primi edifici cristiani della città. Tra il Cinquecento e il Seicento venne eretto anche Palaz­zo Spada, sede del Comune su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane. Il CAOS (Centro per le Arti Opificio Siri) di Terni ospita la straordinaria pala francescana di Piermatteo d'Amelia del 1485 e lo sposalizio Mistico di santa Caterina con i santi Francesco, Bartolomeo e Lucia di Benozzo Gozzoli del 1466. Di notevole interesse è il grande obelisco “Lancia di Luce” di Ar­naldo Pomodoro, alto 35 metri e realizzato in acciaio nel 1993. Il connubio tra un maestro della scultura moderna e l’esperienza dei mastri forgiatisi a Terni — fonditori esperti di leghe e di metalli, e saldatori — ha consentito la realizzazione di un’opera che vuol essere contemporaneamente testimonianza del passato di Terni e la sua proiezione verso il futuro e la modernità. A tale scopo risponde anche la sua collocazione, all’entrata nel centro cittadino che coincide con quel corso del Popolo firmato da due maestri dell’architettura contemporanea: Mario Ridolfi e Wol­fgang Frankl.

fonte : "Il Cammino dei Primi Francescani" Edizioni Terra Santa Milano

visitandum est:

  • Terni
  • Basilica di San Valentino - Terni.
  • Chiesa di Sant’Antonio - Santuario dei Protomartiri - Terni.
  • Chiesa di San Francesco - Terni.
  • Chiesa di Santa Maria dell’Oro - Terni.
  • CAOS - Centro Arti Opifìcio Siri.
  • Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo).
  • Lancia della Luce di A. Pomodoro.