Carissimi fratelli e sorelle, è per me motivo di gioia essere oggi qui a Piediluco a presiedere la celebrazione della Santissima Eucaristia in questa festa a voi tanto cara del Buon Gesù.
Guardando e contemplando il Signore crocifisso, appeso alla croce per i nostri peccati non possiamo non riconoscere in Lui tutta la bontà di Dio, tutto il suo amore a nostro vantaggio. Guardando il Signore, morto appeso alla croce non possiamo anche noi insieme a quel centurione romano messo in evidenza dall’evangelista san Marco esclamare, quest’uomo era veramente Figlio di Dio.
Gesù è buono perché ha dato se stesso per noi; ed è buono perché vuole il nostro bene, il bene di ciascuno di noi. Dal mistero della sua donazione in croce abbiamo la splendida opportunità di accedere all’insegnamento grande datoci da lui il quale ci indica quale sia veramente il nostro vero bene.
L’inno cristologico che abbiamo sentito proclamato nella seconda lettura guida il nostro cuore, affinché inondato dall’amore dello Spirito Santo, possiamo avere la capacità intellettuale ed esistenziale per capire e poter cogliere ogni suggerimento utile alla comprensione di questo bene, che dal buon Gesù intende arrivare sino a noi affinché, come abbiamo sentito: “nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: Gesù Cristo è Signore! A gloria di Dio Padre.”
Mettiamoci dunque anche noi insieme a Nicodemo, di cui abbiamo sentito nel santo Vangelo, alla sua scuola e con lui, con Nicodemo, raccogliamone l’insegnamento; facciamo calare in ogni spazio della nostra vita l’espressione: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”.
Carissimi fratelli e sorelle, il motivo per cui Dio ha mandato il Figlio Gesù è perché il mondo sia salvato! Il motivo per cui noi abbiamo l’opportunità di contemplare questa bella effige del buon Gesù è perché Lui con questo atto ha voluto salvare il mondo.
Carissimi fratelli e sorelle, Consideriamo quanto nei progetti internazionali, nazionali, regionali, familiari e personali, ossia in tutto ciò che si desidera possa essere utile per la vita, questa verità, cioè la salvezza del mondo attraverso la donazione del Figlio in croce, sia tenuta in considerazione. In altre parole consideriamo quanto, a partire da noi stessi, quanto la salvezza operata da Cristo sulla croce sia tenuta in considerazione nei nostri progetti e programmi di vita.
Guardando il Signore crocifisso, noi oggi consideriamo la sua bontà e con san Paolo esclamiamo: Mi ha amato e ha dato se stesso per me!.
Questa bontà (immensa totale..di Dio) diventa dunque il metro di misura per ogni nostro rapporto interpersonale, vale a dire come Lui mi ha amato e ha dato se stesso per me, così anche io se, voglio manifestare amore autentico nei confronti di chiunque, DEVO necessariamente mettere in atto la stessa dinamica, ossia dare me stesso, tutto me stesso… e non soltanto intenzioni, bei pensieri, buoni propositi circostanziati ecc.
La pena, cioè il contrario di questo, è che la nostra benevolenza, il nostro amore –lo sappiamo molto bene- risulta inequivocabilmente falsato e quindi non vero, non buono.
Carissimi fratelli e sorelle, la bontà dell’amore si misura con l’amore infinito di Dio, che in Gesù suo Figlio si è donato completamente a noi.
Carissimi fratelli e sorelle, come nel caso di Nicodemo, molte persone sono alla ricerca di un senso da poter dare alla propria vita; ragazzi, giovani…tutti si è -particolarmente ai nostri tempi- alla ricerca di un qualcosa che possa riempire gli spazi esistenziali che, spesso determinati da vuoti terrificanti, divengono lievito fecondo per la proliferazione di negatività d’ogni specie.
Oggi più che mai si aspira a raggiungere altezze mai prima sondate e molti, ricercando tali altezze, sacrificano la propria ed altrui buona vita, ricadendo nelle tossicodipendenze o negli abusi di qualsiasi genere. A tutti il Signore dona anche oggi il buon messaggio di salvezza: “Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo…..innalzato sulla croce, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.
Carissimi fratelli e sorelle aspiriamo alla vita eterna, desideriamo e facciamo desiderare questa vita. È la vita vera che, ricevuta in dono nel sacramento del Battesimo, necessita sempre di essere alimentata e vivificata dal nostro sguardo di vita rivolto al buon Gesù. Questo è il segreto della nostra vita. Non facciamocelo sfuggire, non facciamo che qualcuno ce lo possa rubare, non barattiamolo con nessun’altra cosa e, soprattutto facciamo in modo che guardando alla nostra vita diventata buona in forza della bontà di Gesù, tante persone, soprattutto i giovani possano esserne attratti e così possano percorrere la via buona di Gesù, del suo Vangelo unica bella e buona notizia che, unica, può costruire la vita buona.
Chiediamo a Maria Santissima, madre di Gesù e madre nostra di poterci guidare e sostenere nella via del bene; in quella via che ha portato anche lei a vedere e sopportare lo strazio d’amore del Figlio appeso alla croce e comprenderne il senso grande dell’amore e, davanti alle nostre croci, avere la capacità di scorgere in filigrana l’unica croce salvatrice del “Figlio unigenito, perché chiunque, credendo in lui, non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.
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