A soli due chilometri dal centro della città di Terni, lungo la strada che conduce a Stroncone, con il suo campanile a vela e la facciata tradizionalmente bianca, si trova la chiesina di san Rocco che è stata riaperta al culto dopo due anni di attesa e complessa opera di restauro.
Attualmente la famiglia Belli, proprietaria della chiesina, a seguito del restauro, ne ha reso possibile l’uso per cerimonie religiose, conservandone, al contempo, le caratteristiche di chiesa di periferia che sostiene il culto del Santo a cui gli abitanti della zona sono da sempre devoti.
I frati carmelitani scalzi della parrocchia di San Valentino celebrano la santa messa nella chiesa di San Rocco ogni sabato alle ore 16.15.
L’impianto primitivo della chiesa, che risale alla metà del 1600, fu realizzato probabilmente a seguito della decisione del cardinale Rapaccioli, vescovo di Terni, di demolire l’altare dedicato a San Rocco esistente nella cattedrale per eseguire lavori di ammodernamento della stessa.
La chiesina edificata originariamente a pianta rettangolare a due spioventi ebbe un intervento di ristrutturazione piuttosto consistente alla fine del XVII secolo con il rimaneggiamento delle facciate, con la costruzione del piccolo campanile e con l’aggiunta di una volta sopra l’altare; nel contempo si arricchì di un dipinto di buon livello attribuibile, considerate le caratteristiche di fattura, l’aspetto compositivo ed in particolare dei personaggi, ad un pittore, Paolo Barla, proveniente dal Piemonte trasferitosi, tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700, a Terni con tutta la famiglia, realizzando nel territorio altre opere (Collescipoli chiesa di s. Maria Maggiore, chiesa del Carmine a Terni ed altre).