Caritas – ritiro di Avvento degli operatori della carità

Si è tenuto sabato 3 dicembre, presso l’oratorio della parrocchia di Santa Maria del Carmelo di Terni, il ritiro di Avvento degli operatori della carità, per tutti coloro che sono impegnati nel servizio della carità, al quale sono intervenuti i membri delle Caritas parrocchiali, della Caritas diocesana, delle associazioni caritative quali la San Vincenzo de’Paoli, Unitalsi, Comunità di Sant’Egidio, Ofs, Banco Alimentare, Unitalsi, Acli e coloro che nelle diverse realtà parrocchiali sono impegnati nel servizio alla Carità, alcuni i diaconi permanenti. L’incontro è stato aperto dalla preghiera guidata da don Paolo Carloni vicario episcopale per la Carità e dal saluto del direttore della Caritas diocesana Ideale Piantoni. E’ seguita la riflessione su “Vegliare, prestare attenzione e prendersi cura” a cura di don Enzo Greco che, a partire dal vangelo di Luca sulla predicazione di Giovanni battista di conversione per il perdono dei peccati, e degli Atti degli Apostoli 2,37-38 37 “Dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo” ha proposto alcune riflessioni attualizzate alla situazioni familiari, sociali, in cui i cristiani vivono e operano e che necessità di un cammino di conversione ininterrotto nel vivere la misericordia, nel condividere quello che si ha con il fratello. “Nel brano del Vangelo, Giovanni mostra di avere le idee chiare – ha detto don Enzo – non vuole fare proseliti, ma lavora per una società più giusta e onestà. La Chiesa cresce per attrazione”.

Nei gruppi di studio, interessante è stato l’approfondimento sulle fragilità dell’attuale contesto sociale e familiare, e quello sull’atteggiamento di ciascun cristiano alla luce della Parola di conversione, che ha evidenziato in particolare la grave situazione dei giovani che faticano più di altri ad uscire dalla povertà. Sollecitazione condivisa è stata quella di creare maggiori occasioni di esperienze di comunione e conoscenza per aiutarsi vicendevolmente nel servizio ai poveri. Altro elemento evidenziato è stato quello dell’accoglienza, l’incontro con Signore è in tutti i fratelli fragili. Aiutarli è prima che un gesto un un incontro, ascolto, condivisione che non lascia soli ma cerca di dare dignità al bisogno.
In conclusione don Paolo Carloni ha ricordato come la carità è farsi prossimo ciascuno secondo la propria spiritualità, nell’essere chiesa unica e solidale, costituita da persone che operano nel nome del Vangelo.

RACCOLTA DI AVVENTO DELL’11 DICEMBRE PER I TERREMOTATI DELLA VALNERINA