Saluto alla cerimonia di accensione della stella di Miranda 2020

Il Sindaco, con la sua Amministrazione, convoca la città per porgere gli auguri natalizi attraverso parole, ma anche attraverso segni:
la consegna di un premio della Stella d’oro per segnalare buone pratiche dei cittadini
l’accensione di una stella di luci sopra la nostra città di Terni e la Conca ternana.

Quest’anno tre particolari ci colpiscono e distinguono questo evento rispetto a quelli degli anni precedenti:
La situazione di disagi, sofferenza e le ristrettezze causate dalla pandemia del Coronavirus
Il luogo dove si svolge questa manifestazione: Ospedale S. Maria di Terni
I beneficiari del premio Stella d’oro: i generosi samaritani, che si sono chinati sui malcapitati, vittime della pandemia

Non c’è bisogno di molte parole per richiamare le sofferenze dell’anno, che sta per chiudersi: malattie e sofferenze strazianti per alcuni; limitazioni della libertà, disagi economici e povertà strisciante, ansia e preoccupazioni. Situazioni che hanno colpito quasi tutte le famiglie e le comunità. Siamo sostenuti e incoraggiati dalla speranza che possa presto terminare.

Il luogo, teatro di questa manifestazione, dalla partecipazione ristretta: l’ospedale, cattedrale della speranza e cittadella posta in alto, a cui tutti guardiamo con fiducia. E’ il luogo che ospita una comunità di persone in relazione, alcune sofferenti e altre addette alla cura delle prime (persone) e alla guarigione delle malattie.
Su questa cittadella, parte eminente di un presepe vivente in tempo di Coronavirus, quest’anno si accende la stella di Natale, della speranza, la stella di Miranda.
Ogni persona sofferente rappresenta Cristo che è nato, si è fatto uomo, assumendo la debolezza della umanità.
E poi medici, infermieri e personale vario, che si prendono cura dei malati, impersonano Maria e Giuseppe, ai quali è affidato il figlio di Dio, rappresentato dai malati, i pazienti: qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatto a me. Sì, la pazienza dà consistenza alla speranza che alberga in chi avverte il limite e la paura della malattia ed anche in chi, con l’abnegazione, con l’amore e l’arte della medicina ha l’ambizione e la consapevolezza di riportare in salute quanti approdano con fiducia in questo luogo.

Proprio i medici, infermieri, operatori sanitari, come saranno meglio specificati, … sono i beneficiari del premio Stella d’oro. Ma è un riconoscimento e gratitudine estesi a tutti coloro che hanno fatto e continuano a fate la propria parte in questo tempo di ristrettezze e ad alimentare la speranza.
Coloro, che sono stati citati ieri dall’arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini:
“I responsabli delle istituzioni, quelli che restano al loro posto , nei municipi, nelle caserme, nei tribunali e nelle carceri, nelle scuole, nei tanti negozi e servizi che con il loro funzionamento garantiscono la tenuta dei legami di vicinato” (Messaggio alla città2020).
La stella di Natale è richiamo a quella narrata dai vangeli e che i magi hanno visto e seguito per arrivare a trovare e riconoscere Gesù, il re dei Giudei e presentargli i loro doni.
La stella è Gesù, la stella del mattino, preludio ad un nuovo giorno di vita, di una rinnovata esistenza guarita e di una gioia condivisa con gli altri.

Esprimo l’augurio che questa stella, annuncio della presenza di Gesù Cristo, possa brillare ogni giorno nelle case, nelle famiglie, nella nostra città, in questo luogo di cura e nella vita di ciascuno.