Sant’Antonio Terni – festa del patrono. Mons. Soddu: “Egli che ha vissuto intensamente la sua vita è di esempio per tutti affinché utilizziamo bene il tempo che abbiamo a disposizione”

Festa solenne nella parrocchia di Sant’Antonio a Terni, santuario antoniano dei Protomartiri francescani, nella ricorrenza del santo patrono sant’Antonio. In una chiesa gremita, con la presenza dei tanti giovani e il gruppo Scout Terni 2, il vescovo Francesco Antonio Soddu ha presieduto la solenne celebrazione vespertina.
La festa di sant’Antonio a Terni ha un significato particolare essendo la vocazione minoritica di Antonio da Lisbona frutto della testimonianza dei Protomartiri francescani originari della terra ternana, inviati nella terra dei non cristiani, ossia la penisola Iberica e il Marocco. Dopo vari tentativi di predicare il Vangelo, cinque di essi furono uccisi a Marrakech; trasportati a Coimbra, i loro corpi straziati furono visti dal canonico agostiniano Fernando da Lisbona il quale, riconoscendo in essi i frati Minori incontrati precedentemente e ammirando la loro fede, volendo anche lui vivere la medesima radicalità evangelica centrò nell’Ordine minoritico con il nome di Antonio. Nel santuario ternano dedicato ai cinque protomartiri il vescovo ha ricordato questo particolare momento nella vita di Fernando da Lisbona poi diventato Antonio: “Egli che ha vissuto intensamente la sua vita è di esempio per tutti affinché utilizziamo bene il tempo che abbiamo a disposizione. Ma soprattutto è di stimolo per i giovani, affinché sappiano coglierne ogni impulso di bene, a costo pure di rivoluzionare il proprio essere in meglio, così come lo fu per il passaggio da Fernando ad Antonio. Non si tratta di metamorfosi quanto piuttosto di accogliere a piene mani i doni di grazia che il Signore pone sul nostro cammino. Specialmente in questo tempo ecclesiale, caratterizzato dal percorso sinodale, siamo esortati a saper intravvedere i segni di bene che ci vengono offerti, accoglierli e farli fruttificare ed anche a condividerli mediante la testimonianza.
Antonio ci dona Gesù, ci dona il Vangelo, la sua straordinaria bellezza, il suo celestiale candore e il suo inebriante profumo, affinché fra le tante brutture e i diversi odori sgradevoli della nostra storia possa, attraverso il nostro apporto e il contributo di ciascuno, emergere la bellezza di un mondo rinnovato nell’Amore”.
OMELIA DEL VESCOVO