Santuario Protomartiri Francescani Terni – celebrazione nell’apertura dell’VIII centenario del martirio dei cinque Protomartiri Francescani, frati originari della valle ternana

Con la solenne celebrazione di domenica 19 gennaio nella chiesa di Sant’Antonio a Terni, santuario dei Protomartiri francescani, è stato ufficialmente aperto in diocesi l’ottavo centenario del martirio dei cinque Protomartiri francescani originari della valle ternana: Berardo da Calvi (suddiacono), Pietro da S. Gemini (Converso),
Ottone da Stroncone (sacerdote), Accursio e Adiuto di Narni (conversi), primi martiri dell’Ordine francescano, uccisi in Marocco il 16 gennaio 1220.
La celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese e concelebrata dai parroci di sant’Antonio padre Danilo Tremolada e padre Vito D’Amato, dai sacerdoti della diocesi, alla presenza dei sindaci e rappresentanti dei Comuni da cui provenivano i cinque frati: Calvi dell’Umbria dal sindaco Guido Grillini, Stroncone dal sindaco Giuseppe Malventani, Sangemini dal sindaco Luciano Clementella, Narni dal presidente del Consiglio comunale Rubini Giovanni e Terni dall’assessore Cristiano Ceccotti.
“In questo centenario credo che la famiglia francescana e la nostra Chiesa diocesana – ha detto il vescovo – debbano dedicarsi a riscoprire il senso e l’attualità di questi santi martiri, che certamente hanno fecondato la Chiesa, l’Ordine e la stessa diocesi. La ricorrenza celebrativa deve condurre e spingere tutti noi a imitarli nel desiderio di diventare santi, nella testimonianza=martirio efficace ai nostri giorni”.
“In questo tempo di indifferenza religiosa e ostilità nei confronti dei valori evangelici occorre avere coraggio di testimoniare la fede e l’amore per Gesù e l’amore per gli uomini, per i quali Gesù ha donato la vita. Come Giovanni Battista, testimone della Luce, i santi Protomartiri.
Questo santuario, che unisce nella venerazione i protomartiri e s. Antonio di Padova, diventi, per la nostra diocesi, memoria e testimonianza di martirio e di santità, di ricerca della pace e di dialogo per la comprensione tra i popoli, le religioni e le nazioni, secondo gli insegnamenti attuali della chiesa, nello stile trasmessoci dal padre san Francesco”.

L’OMELIA DEL VESCOVO