Stroncone – festa del beato Antonio Vici, dal 17 al 21 agosto

Stroncone è il territorio d’origine di eminenti figure di frati minori: non solo il patrono della città, il Beato Antonio Vici, ma anche il Beato Giovanni da Stroncone e due dei protomartiri francescani, San Ottone e San Accursio. La parrocchia di San Michele arcangelo e San Nicola festeggia il beato Antonio Vici con varie manifestazioni: il 17 agosto alle ore 20 inaugurazione del restauro della Cappella del Beato Antonio. Accompagnerà l’evento l’Associazione Musicale “Le Contrade» di Stroncone.
Il triduo di preparazione alla festa presieduto da padre Alfio Vespoli Definitore, Ofm Umbria e Sardegna il 18 agosto alle ore 18.00 Santa Messa e atto di affidamento degli anziani; il 19 agosto ore 18 Santa Messa e atto di affidamento dei bambini (i bambini presenteranno al Beato Antonio un disegno a lui dedicato); il 20 agosto alle ore 11 riconsegna dell’Autentica dello »zucchetto» del Beato Antonio da parte del Nucleo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila, ore 18 Santa Messa  e atto di affidamento delle coppie di sposi nel loro 25° e 50° anniversario di matrimonio.
Domenica 21 agosto alle ore 8 Santa Messa e alle ore 11 Santa Messa e consegna attestato di merito ai portatori della Statua Pellegrina del Beato. Ore 18 Santa Messa: presiede Padre Pietro Messa della Pontificia Università Antonianum, con il dono della “Rosa per il Beato Antonio” da parte dell’Ente Agosto Stronconese seguirà la processione con la Statua del Beato Antonio per le vie del paese. La Banda musicale di Stroncone A.p.s. accompagnerà l’evento.

IL BEATO ANTONIO VICI
Era il 1381, e a Stroncone, in una casa signorile situata lungo quella che oggi è Via Vici, nacque Antonio, oggi patrono della cittadina che in queste giornate di agosto ne celebra la memoria.
Figlio di nobile famiglia, all’età di 14 anni volle seguire lo zio Fra Giovanni, vestendo l’abito religioso nel convento francescano di Stroncone, dove fece noviziato e vi emise la professione religiosa. Mandato poi a Fiesole, lì svolse anche l’ufficio di vice maestro dei novizi. Successivamente venne mandato nella Maremma Toscana, a Piombino e in Corsica, per diffondevi il movimento dell’Osservanza.
Tornò poi in Umbria, dove per trenta anni, fu il questuante dell’Eremo delle Carceri di Assisi. Proprio ad Assisi, presso San Damiano, morì il 7 febbraio dell’anno 1461, dopo una lunga vita di fede e santità. Un anno dopo dalla sua morte, il suo corpo intatto fu riesumato e posto in venerazione.
A riconoscerne il culto fu poi Papa Innocenzo XI, il 28 giugno del 1687.
Nel 1809, Padre Angelico Coletti, si fece portavoce del sentimento del popolo di Stroncone, che da anni voleva riavere tra sé il corpo dell’amato beato. Nato a Stroncone il 25 luglio del 1768, Angelico divenne frate minore alla Porziuncola il 7 agosto 1783. Per tanti anni guardiano del convento di San Francesco di Stroncone, lettore generale di Sacra Teologia, due volte segretario provinciale e tre volte definitore. Fece affrescare l’abside della chiesa di San Francesco di Stroncone e ne arricchì biblioteca e sacrestia, oltre a far rifare l’antico organo. Morì nel convento il 10 gennaio 1847.
Padre Angelico, riuscì a commuovere Papa Pio VII che acconsentì al trasferimento nella chiesa di S. Francesco di Stroncone. La sera del 27 agosto 1809, Padre Angelico tornò da Assisi a Stroncone, con i 20 uomini, due cavalli e 3 carretti che lo avevano accompagnato nell’impresa. Il corpo del Beato Antonio aveva fatto finalmente ritorno nella sua terra natia ed il popolo di Stroncone poteva gioire di questo evento a lungo desiderato.
Da questi fatti prendono le mosse le rievocazioni storiche ormai tradizionali dell’Agosto stronconese.