La comunità della parrocchia della Santissima Trinità e Santa Maria della Pace a Valenza ha ricordato nella preghiera comune l’anniversario del 25esimo di professione religiosa di suor Therese Laubout Waroh della congregazione “Nostra Signora dell’Incarnazione” della Costa d’Avorio, nella messa presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese. Suor Therese, 57 anni, da pochi anni a Terni, si occupa, insieme alle tre consorelle, della “Casa per la speranza Santa Maria della pace” che accoglie donne sole con bambini e presta servizio nel Centro di ascolto della Caritas diocesana.
“Hai avvertito hai sperimentato la vicinanza e la cura del Signore – ha detto il vescovo – , che ha curato anche la tua persona, che ha fatto sentire la sua presenza, perché tu all’interno di questa vigna possa produrre i frutti di amore per il Signore e per i fratelli. Oggi siamo qui per dire grazie al Signore e per rinnovare la nostra fiducia nel non sentirci esclusi per le tante situazioni negative che abbiamo vissuto, per i tanti peccati che abbiamo commesso, ma vogliamo sentirci amati dal Signore e ricambiare questo amore come meglio è possibile attraverso la nostra vita quotidiana”.
Suor Therese ha rinnovato la sua promessa e testimoniato i suoi sentimenti di ringraziamento “per la vostra presenza e la vostra amicizia che mi onora in questo nuovo capitolo della mia esistenza”. “Io sono quella quello che sono, grazie a quello che siamo tutti, ci sosteniamo gli uni dagli altri in ogni momento, in una sorta di generazione reciproca che diventa una chiamata di un cammino verso la vita e verso l’amore. Tanti volti passano nel mio cuore, come un filo continuo dell’amore di Dio per me, tante persone che sono state lì al momento giusto, presenza provvidenziale che aiuta ad andare avanti. Se la chiamata di Dio è una chiamata personale, sono felice di averla vissuta. E realizzata con altri, arricchita dalle nostre differenze, in una bella collaborazione e una comunione che fa la nostra forza, la nostra testimonianza dei valori evangelici. Le esperienze, i viaggi, gli ostacoli da superare, la vita di comunità hanno allargato il mio universo e il mio sguardo. Mi hanno insegnato un senso di fraternità che supera ampiamente i confini e che contribuisce a far crescere in Dio”.
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