Con una bella, gioiosa e partecipata celebrazione eucaristica, domenica 6 ottobre, si è conclusa la visita pastorale del vescovo nella parrocchia delle Sante Rita e Lucia a Miriano di Narni.
Una festa della comunità, che il vescovo ha ringraziato per l’accoglienza e per i bei momenti trascorsi insieme, nella reciproca conoscenza, nell’esperienza di fraternità e missione. In particolare il ringraziamento è andato al parroco don Diego Ceglie e ai collaboratori parrocchiali.
Giorni vissuti intensamente e scanditi dalla visita ai malati, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, con le famiglie e i ragazzi. Una parrocchia che si sviluppa su un territorio sparso, composto da nuclei o momonuclei o agglomerati sparsi qua e là e non ha la conformazione di uno di quei paesi antichi dove tutto confluiva nella piazza, dove le persone si conoscevano si incontravano avevano relazioni strette di amicizia o semplicemente conoscenza
“La chiesa allora – ha detto il vescovo – deve diventare il centro di aggregazione sociale e religioso. Per cui è necessario mettere in atto alcune iniziative, perché veramente si possa qui respirare quell’aria, quelle relazioni umane che oggi si vanno perdendo. Non bisogna scoraggiarsi, ma più che fare iniziative, dobbiamo innescare processi, dobbiamo avviare percorsi, soprattutto stabilire relazioni e mettere in moto meccanismi che possono aiutare le persone a comprendere che qui c’è quell’acquaviva che soddisfa la nostra sete, che possono aiutare tutti a comprendere che qui c’è il Signore”.
Il vescovo ha quindi indicato alcune mete e progetti da perseguire per far sì che la comunità faccia veramente esperienza di chiesa, di amicizia e fraternità a cominciare dal riavviare l’esperienza dell’oratorio per i ragazzi e per le famiglie.
“Dobbiamo partire dalla riscoperta della fede se vogliamo ringiovanire e rinnovare questa comunità. Cercare di partecipare a piccoli gruppi anche alle celebrazioni durante la settimana, cercare di visitare i malati e gli anziani unendo le loro sofferenze le loro preghiere per la crescita di questa comunità; incontrare le nuove famiglie che vengono ad abitare nei nuovi agglomerati che stanno nascendo; organizzare una catechesi o una scuola della parola di Dio sia nell’ambito della comunità pastorale ma anche in questa comunità per approfondire la parola in maniera seria perchè abbiamo bisogno di strumenti per conoscere e per far crescere la nostra fede”.
Il vescovo ha poi benedetto una coppia che ha festeggiato i 50 anni di matrimonio. La celebrazione si è conclusa con supplica alla Madonna di Pompei e la consegna da parte del vescovo della targa in ceramica a ricordo della visita pastorale.
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